LIBERAROMA

Roma capovolta: l’informazione dal basso…

Trent’anni di campi per i rom a Roma

di Ulderico Daniele

da rebusmagazine

Parlare di rom a Roma significa parlare innanzitutto di campi sosta. A differenza di altre città italiane, la stragrande maggioranza dei rom romani si trova a vivere ormai da 30 anni in questi spazi, tanto che in alcuni dei campi possiamo trovare addirittura bambini e ragazzi i cui genitori sono nati fra i container e le roulotte forniti dal comune di Roma. Inoltre i campi sono il centro di tutti gli interventi realizzati dalle diverse amministrazioni comunali, sia gli interventi sociali destinati ai rom, sia la gestione e il controllo delle presenze, realizzato attraverso lo sgombero e la ricollocazione degli insediamenti.

Nati all’inizio degli anni ’80 con l’idea di sanare gli insediamenti spontanei dei rom attraverso il rilascio di una autorizzazione alla sosta, i campi sono al centro della legislazione regionale degli anni ’80 e poi dei diversi piani d’intervento emanati dalle amministrazioni comunali a partire da quella di Rutelli. In questi anni i campi hanno più volte mutato denominazione, fino a divenire “villaggi della solidarietà” nell’ultima versione promossa da Walter Veltroni e ripresa da Gianni Alemanno, rimanendo comunque l’elemento centrale delle politiche locali e il principale luogo di visibilità per l’opinione pubblica. Leggi il seguito di questo post »

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aprile 13, 2011 at 4:35 PM

Pubblicato su diritti negati, rom

Nuovamente online…

Eccoci qui. In questo spazio proveremo a sperimentare nuove idee, forme diverse di fare informazione, alternando inziative editoriali a momenti di semplice racconto. Stiamo immaginando una serie di sezioni per questo blog, e in futuro sito, che raccolgano notizie, inchieste, storie che vogliamo chiamare “metropolitane”. Anzi, iniziamo a dirlo fin da ora: chiunque avesse idee e voglia di provare a cimentarsi con i tasti della tastiera con “Libera Roma” in testa, troverà qui uno spazio aperto. Se volete scriverci, liberaroma@live.it

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aprile 13, 2011 at 4:30 PM

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Precari, docenti, Ata, genitori. La scuola è sul piede di guerra

Contro i tagli di organici e fondi che stanno distruggendo la scuola pubblica, la mobilitazione è generale. Da sud a nord si susseguono presidi davanti ai provveditorati, mentre in molti stanno adottando la protesta dei precari di Palermo. Ma neanche lo sciopero della fame smuove il ministro Gelmini. Prosegue il presidio a Montecitorio, mentre la prima manifestazione è già fissata per il 7 settembre a Milano

di Anna Maria Bruni

Dopo Eutelia per il lavoro e “il manifesto” contro i tagli e per la libertà d’informazione, è ora la volta dei precari di Palermo, per dire no al taglio dei posti di lavoro nella scuola. Hanno cominciato con lo sciopero della fame sotto il Provveditorato agli studi di Palermo per poi sbarcare a Roma, giovedì scorso, per portare la loro protesta a Montecitorio. Ed è lì che hanno intenzione di proseguire il digiuno. Ma non sono soli nella protesta che, alle porte del nuovo anno scolastico, sta per dilagare in tutta Italia. E sembra direttamente proporzionale ai tagli dell’accoppiata Gelmini-Tremonti. Ben  57.000 tra docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) nell’anno appena trascorso, mentre 41.000 sono previsti per l’anno alle porte. Quasi 100.000 posti di lavoro, con le ricadute nella perdita di qualità della scuola che si possono ben immaginare. Tagli massicci al tempo pieno – solo a Roma sono a rischio un centinaio di classi già consolidate – e circa 120.000 fra docenti e non, quei precari senza alcuna riconferma, che non parteciperanno ai collegi dei docenti previsti per il 1 settembre, per riorganizzare l’anno scolastico e distribuire le supplenze. Le scuole rischiano di non vederli neppure per l’inizio delle lezioni. E stiamo parlando di posti vacanti, corrispondenti ai docenti che vanno in pensione, per non parlare del resto. In provincia di Roma, a titolo di esempio, l’assegnazione degli incarichi è stata calendarizzata dal 2 all’8 settembre, con inizio delle lezioni per il 13. Sembra molto difficile che 8-9.000 incarichi entro quella data siano stati distribuiti, stanti le condizioni di partenza.

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agosto 31, 2010 at 10:43 am

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Torniamo a Montecitorio per difendere la Costituzione

Da questa sera fino a tutta la giornata di domani sarà presidio continuo di fronte alla sede del Parlamento contro chi vuole mettere il bavaglio alla rete

di Vittorio Bonanni

A Berlusconi e compagni fa paura anche la rete, che, come è noto, non mette confini alla libertà d’informazione e inquieta più di un regime totalitario nel pianeta. Così nel ddl di legge sulle intercettazioni telefoniche è previsto per i blogger l’obbligo di rettifica entro 48 senza fare alcuna distinzione fra l’informazione professionale e quella amatoriale, che dovrebbe essere soggetta a ben altre regole. Così da stasera fino a tutta la giornata di domani, quando alle ore 16 questo punto sarà in discussione, davanti a Montecitorio ci sarà un presidio continuo, che non guarderà certo le lancette dell’orologio e che seguirà di poche ore quello organizzato dalla Cgil contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria.

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luglio 28, 2010 at 5:11 PM

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