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Diritto all’abitare: mentre continua il “censimento dal basso” quattrocento famiglie occupano l’assessorato alla casa

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Dal quartiere spiegano che «era disabitato da più di dieci anni» l’edificio in Via dei Castani 44 occupato ieri mattina dai Blocchi Precari Metropolitani. L’azione “simbolica” per chiedere l’apertura di un tavolo di trattativa con il Municipio VII e con i proprietari dell’immobile è volta a rilanciare la campagna di censimento dal basso per il recupero degli alloggi inutilizzati (270mila) in preparazione allo sciopero generale contro la precarietà e per il diritto al reddito e alla casa del 17 Ottobre. «Siamo lavoratori, precari, studenti, disoccupati che hanno deciso di non farsi prendere per il collo da un affitto impossibile: un posto letto arriva fino a 400 euro anche a Centocelle, una zona considerata una volta popolare e quindi più accessibile. Le speculazioni edilizie hanno moltiplicato il costo di una casa».«Questo scenario drammatico è il frutto delle politiche urbanistiche delle giunte Rutelli e Veltroni, subalterne agli interessi della rendita immobiliare», affermano Unders/Blocchi Precari- AS.I.A.Rdb, «scelte confermate dal neo sindaco Alemanno che, messa da parte la demagogia elettorale, si è subito allineato agli interessi dei privati e della speculazione». A Roma, a fronte di una richiesta di oltre 30mila alloggi, l’edilizia residenziale pubblica soddisfa solo il 4% degli aventi diritto, «l’aumento degli affitti sta provocando un’ondata di sfratti per morosità e dal 15 di Ottobre – data in cui è prevista la scadenza della sospensione degli sfratti – anche le categorie cosiddette protette saranno a rischio». Gli occupanti hanno incontrato il presidente del municipio VII, Roberto Mastrantoni, successivamente giunto in via dei Castani, che ha promesso di appoggiare le loro richieste e di inserire l’edificio nel tavolo di trattativa aperto dal prefetto Mosca sul censimento degli immobili vuoti.

Contemporaneamente circa 400 famiglie del Coordinamento cittadino lotta per la casa e del Comitato Obbiettivo Casa hanno occupato l’assessorato alle politiche della casa contro la mancata consegna di 246 alloggi popolari già assegnati nel quartiere di Ponte di Nona. «Ci opponiamo, inoltre, all’intenzione manifestata da Antoniozzi di rimuovere l’occupazione dell’ex-ospedale Regina Elena» sostengono i movimenti «simbolo di una volontà politica di sgomberare senza risolvere il problema». In tarda mattinata i rappresentanti delle famiglie hanno presentato le proprie richieste al direttore dell’Ufficio interdipartimentale Casa del Comune Raffaele Marra e al Vice Capogabinetto Tommaso Profeta che hanno strumentalmente assicurato la loro disponibilità ad inviare una lettera all’Ater per sbloccare entro lunedì l’assegnazione degli alloggi a Ponte di Nona e fissato un tavolo di trattative con i movimenti per il 2 Ottobre. «Aspettiamo questa data che dovrebbe definire nuove assegnazioni» dichiara il consigliere comunale Andrea Alzetta presente all’incontro, che ribadisce come «non accetteremo inerti lo sgombero del Regina Elena senza l’assicurazione di una politica abitativa che soddisfi le richieste dei nuclei familiari che vi abitano». Nella giornata di mobilitazione per il diritto alla casa di ieri i movimenti hanno sbloccato una situazione in fase di stallo dall’11 Aprile.

Per l’ennesima volta i movimenti hanno dimostrato di agire nell’interesse di tutta la Città, anche di quella parte che vuole criminalizzarli: «con questa occupazione – spiegano dal Coordinamento – abbiamo infatti permesso a duecento famiglie romane di poter finalmente entrare nelle abitazioni che spettano loro visto che sono solo 40 i nuclei familiari presenti nelle nostre liste che beneficeranno di questa decisione».

Ylenia Sina