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Roma capovolta: l’informazione dal basso…

Posts Tagged ‘comitato inquilini

gli inqulini di via pincherle non si arrendono: «resiteremo un minuto di più di area mestre!»

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di Ylenia Sina

«La mia lotta continua» dichiara decisa Giulia Ciardi, 71 anni e affetta da diabete: è decisa a continuare lo sciopero della fame iniziato il 5 febbraio nonostante il malore avuto dopo 40 ore di digiuno. Non è voluta mancare all’assemblea pubblica davanti al gazebo permanente di via Pincherle 167 dove da lunedì si raccolgono firme in solidarietà del Comitato Inquilini. «Sono arrabbiata e terrorizzata!» racconta «vivo con la pensione di reversibilità di mio marito, 550 euro mensili: se mi cacciano da casa mia non saprei proprio dove andare». Continuano le mobilitazioni degli inquilini di via Pincherle 153-169 sostenute ieri pomeriggio dalla solidarietà di alcuni rappresentanti delle istituzioni che, durante l’assemblea pubblica, hanno assicurato il loro impegno per impedire che gli inquilini degli appartamenti venduti ad Area Mestre rimangano nelle mani di speculatori privati. Leggi il seguito di questo post »

roma, alloggi popolari in mano ai truffatori

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da Liberazione del 14 gennaio 2009

di Daniele Nalbone

Che Roma fosse la capitale dell’emergenza abitativa era noto. Lo testimoniano i dati del Ministero dell’Interno: nei primi sei mesi del 2008 sono stati ben 4.452 i provvedimenti di sfratto (il 17% del dato nazionale) di cui 2.768 per morosità (il 27%). Ma il vero record riguarda le richieste di esecuzione delle ordinanze: 19.419. Oltre il 30% del totale in tutta Italia.
Quello che forse è meno chiaro perché non oggetto di rilevazioni ufficiali è come Roma sia una città in mano agli speculatori immobiliari, come dimostra la vicenda di un intero stabile nella zona sud della città, in XI Municipio.
Luglio 2008. La Fata Assicurazioni, del gruppo Generali, decide di vendere l’intero patrimonio immobiliare in via Pincherle 153/169. In pochi giorni le famiglie che possono acquistare si inventano una soluzione per poter diventare proprietari degli immobili in cui vivono in alcuni casi anche da quaranta anni. Chi non riesce a trovare i soldi necessari per entrare nel magico mondo della proprietà immobiliare si organizza in un comitato e chiede all’amministrazione pubblica di intervenire. Fra il 19 e il 22 Dicembre del 2008 Area Mestre s.r.l., una società del gruppo Giacomazzi s.p.a, acquista i 116 immobili invenduti (più 14 negozi e 2 magazzini) per la cifra (a quanto dichiarato dalla proprietà) di 19 milioni di euro, con un’operazione decisamente poco lungimirante dal punto di vista economico visto che l’acquisto di tutte le unità in blocco è stato chiuso alle stesse cifre di eventuali vendite frazionate. Leggi il seguito di questo post »

– comunicato stampa – VIA PINCHERLE: PICCOLI PATRIMONI PUBBLICI CRESCONO

Inquilini Enasarco allo sciopero generale del 17 ottobre (Foto Sina)

Inquilini Enasarco allo sciopero generale del 17 ottobre (Foto Sina)

Si è svolto ieri pomeriggio alle ore 16.30, presso l’assessorato alla Casa della regione Lazio, l’incontro su via Pincherle al quale hanno preso parte l’assessore regionale alla Casa Di Carlo, il presidente dell’Ater Petrucci, un portavoce di Area Mestre s.r.l.- Giacomazzi (proprietà subentrata  a Fata assicurazioni sull’invenduto dal 15 ottobre), AS.I.A. RdB e il comitato degli inquilini.

 

Nella prima parte dell’incontro è stata posta a verifica la situazione riguardante le 47 famiglie interessate all’acquisto, che hanno versato 5mila euro per l’opzione alla Fata assicurazioni e hanno chiesto il mutuo agevolato della regione Lazio.

Su questo tema gli uffici dell’assessorato hanno garantito che Sviluppo Lazio – la società preposta all’erogazione dei mutui agevolati – sta operando per autorizzare la concessione del mutuo verso le 47 famiglie. Leggi il seguito di questo post »

Dopo Colli Portuensi è il turno di via Pincherle: continua l’emergenza abitativa a roma dovuta alle cartolarizzazioni

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È ancora emergenza abitativa nella capitale. Un dramma che ha a che fare con la speculazione edilizia e con il carovita. Roma. Via Pincherle 153, uno stabile di 293 appartamenti, che non versa certamente in condizioni ottimali, sta per essere venduto e tante sono le famiglie che temono di perdere il tetto sulla propria testa.

Sono sempre di più le persone che impegnano una quota consistente del proprio reddito per pagare l’affitto a fine mese e che, sprovviste di qualsiasi forma di tutela, di fronte a passaggi di proprietà temono il peggio, dal rincaro del canone di locazione allo sfratto.

Le vicende di via dei Colli Portuensi 187 prima e di via Pincherle 153 poi anticipano quello che potrebbe avvenire con la dismissione dei 17.000 alloggi da parte dell’Enasarco: la crisi di centinaia di famiglie e grossi guadagni per i privati.

Spesso, la maggior parte degli inquilini non può accendere un mutuo. Sono pensionati, cassaintegrati, famiglie monoreddito, lavoratori precari, professionisti che lavorano a progetto, categorie notoriamente a rischio. E di fronte all’emergenza abitativa è ancora incoerenza tra le politiche attuate dal governo e le amministrazioni territoriali. Mentre il Ministro dell’economia Giulio Tremonti prospetta un “Piano casa” che prevede «l’alienazione del patrimonio abitativo pubblico» c’è chi, come il Presidente dell’XI Municipio, Andrea Catarci, in direzione opposta, propone al gruppo Ater di rilevare le proprietà che i cittadini in condizioni economiche svantaggiate non possono comprare.

Il sindacato Asia Rdb è dello stasso parere: «Riteniamo che la Regione Lazio e il Comune di Roma debbano essere coinvolti nei processi di tutela e di aiuto all’acquisto, acquisendo gli alloggi degli inquilini che non possono comprare, e che la gestione delle vendite debba essere limitata a chi è nelle condizioni di acquistare, definendo prezzi che non siano di speculazione, tenendo conto dello stato degli immobili e attivando i fondi regionali a tassi agevolati per l’aiuto all’acquisto».

«Nonostante nel tempo non siano stati eseguite le necessarie manutenzioni, la proposta di vendita che gli inquilini di Via Pincherle hanno ricevuto per la compravendita dell’appartamento in cui vivono è calcolate sul valore di mercato – ha detto Andrea Catarci, Presidente dell’XI Municipio-.Non è dato sapere cosa succederà a chi non potrà acquistare, mentre è già certo che il prezzo non sarà accessibile per la maggioranza delle persone, parecchie anziane ed in condizioni di reddito medio-basse. Il rischio è quello di un ulteriore aggravamento della già tremenda emergenza abitativa che si vive nel nostro Municipio e nella città di Roma».

Il gruppo Fata – Generali, proprietario dell’immobile, nel mese di luglio ha inviato alle famiglie comunicazione di vendita in blocco dello stabile. Agli inquilini vengono concessi sessanta giorni per decidere se acquistare o meno gli appartamenti in cui vivono da anni. Chi fosse interessato deve versare entro il 15 settembre un anticipo del 5 per cento della somma richiesta, pena la perdita dello sconto dell’ 8 per cento e il diritto di prelazione sull’acquisto dell’immobile. Con la proposta d’acquisto non è arrivata però la planimetria dell’immobile necessaria per stabilirne il prezzo. E la stessa vendita non è stata notificata a tutti. Nello stabile di via Pincherle sono 42 le famiglie ormai da anni senza contratto come il signor Cesare, invalido civile al cento per cento e a carico della moglie lavoratrice part-time.

«L’avviso di vendita è arrivato in estate, – racconta Roberta Cecili, Presidente del Comitato inquilini di Via Pincherle – e non tutti gli inquilini erano in città. Senza il minimo preavviso ci siamo trovati a dover decidere cosa fare. Sessanta giorni non sono un margine di tempo sufficiente per valutare opportunamente la compravendita di un’immobile».

«Come se non bastasse – continua il Presidente – alcuni giorni dopo aver ricevuto notizia della vendita, veniamo a sapere che qualcuno dichiara di aver già acquistato lo stabile». Sul sito della Giacomazzi Re, una società che opera nella gestione dei patrimoni immobiliari, viene pubblicato

il comunicato dell’avvenuto acquisto degli appartamenti: «Il Gruppo Giacomazzi comunica che la società Finanza e sviluppo immobiliare Spa,tramite la controllata Area Mestre Srl, ha comprato dalla società Fata assicurazione Danni Spa, facente parte del Gruppo Assicurazioni Generali Spa, il compendio immobiliare sito in Roma Via Pincherle 153 -169. Il lotto, costituito da tre edifici cielo-terra, acquistato per un valore di € 43 milioni circa, comprende n° 271 abitazioni, 15 locali ad uso commerciale e n° 02 magazzini per una superficie complessiva di 18.725 metri quadrati».

L’avvocato Vincenzo Perticaro, legale del comitato degli inquilini di Via Pincherle, in un incontro con l’amministratore delegato di Fata ha chiesto spiegazioni al riguardo. «Contrariamente a quanto pubblicato sul sito della società – spiega Perticaro – la vendita non sarebbe stata ancora effettuata. C’è solo un accordo preliminare sull’invenduto per cui gli appartamenti che gli inquilini non compreranno saranno acquistati da Giacomazzi».

Preoccupati dall’evolversi della vicenda e dalla poca trasparenza della transazione il comitato degli inquilini e il sindacato Asia Rdb, dopo una serie di proteste hanno ottenuto l’apertura di un tavolo interistituzionale per chiedere al Prefetto di Roma di farsi garante nel processo di vendita.

«Lo stabile è fatiscente. Non è a norma di legge. Dal ’61 non è mai stato ristrutturato – spiega Roberta Cecili -. Ci sono crepe che corrono lungo tutti muri maestri, alcune sono state furbescamente coperte con dei listelli di plastica marrone. Il prezzo di vendita per gli inquilini varia dai 2.800 euro ai 3.200 al metro quadrato, Giacomazzi invece pare abbia comprato a 2.200 euro, un valore decisamente inferiore. Abbiamo chiesto spiegazioni e tempo per decidere, ma la Fata Danni non si è detta disposta a trattare, dicono di dover capitalizzare e per questo ci ha concesso una proroga di soli quindici giorni».

Alla Regione, al tavolo interistituzionale, insieme agli inquilini di Via Pincherle, all’Assessore regionale alla Casa Mario Di Carlo e all’Ater, era però presente Giacomazzi che, come fosse già proprietario dell’intero stabile, ha rassicurato gli inquilini dispensando garanzie. «Il gruppo Giacomazzi – riporta il Presidente del comitato – si è detto disponibile considerare l’acquisto agevolato per fasce svantaggiate e a mantenere un canone di locazione calmierato per chi non può comprare l’appartamento». Il cielo sembra rischiararsi ma i conti non tornano: la società proprietaria dell’immobile non cede alle pressioni degli inquilini e un acquirente ipotetico e apparentemente interessato a comprare solo l’invenduto a prezzi nettamente inferiori a quelli pattuiti per i singoli si fa garante per il futuro dell’intero stabile.

Valeria Morando e Rossella Anitori