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Roma capovolta: l’informazione dal basso…

Tor Bella Monaca in corteo contro violenza e razzismo mentre a Tor Vergata si prepara a marciare Forza Nuova

foto Ylenia Sina

foto Ylenia Sina

di Selene Cilluffo

“Diritti e solidarietà. Contro ogni violenza. Contro ogni razzismo. Per una periferia solidale e contro ogni forma di fascismo. Per non rimanere in silenzio”. Questi gli obiettivi del corteo di ieri a Tor Bella Monaca. Sensibilizzare il territorio è la prima necessità politica delle forze della sinistra locale dopo i due episodi di violenza avvenuti nelle scorse settimane, entrambi con una probabile matrice xenofoba. Il 16 Ottobre un ragazzo bengalese, venditore ambulante, è stato picchiato da un gruppo di tre ragazzi dopo un tentativo di furto. E pochi giorni prima un ragazzo cinese è stato aggredito da sei minorenni ad una fermata dell’autobus. L’opposizione a tali episodi di violenza ha spinto gli organizzatori a dare vita al corteo: in duecento sono partiti da piazza del Torraccio di Torrenova per arrivare in via Amico Aspertini. Tra loro  buona parte delle le forze della sinistra locale ma anche centri sociali, come”El Che” di Tor Bella Monaca, e associazioni di diverse provenienze dalla Comunità Sant’Egidio” all’associazione pubblica di cattolici laici. Insieme ai militanti politici e agli affiliati alle associazioni  anche abitanti dei quartieri periferici della città che hanno avuto la necessità di far sentire la loro voce. «L’atmosfera era serena e tranquilla e ciò che mi ha colpito di più è stata la curiosità delle persone» spiega Hamadi Zribi. «Abbiamo bisogno di continuare a coinvolgere gli abitanti all’organizzazione e alla realizzazione di questi eventi: deve esserci un impegno sul territorio che sia reale, per una maggiore sensibilizzazione. La gente è curiosa e vuole poter avere la possibilità di farsi sentire. Da troppo tempo le periferie romane vengono snobbate dai mezzi di comunicazione e saltano agli onori della cronaca solo per gli episodi di violenza. Noi abbiamo voluto rilanciare la voce delle periferie per dimostrare che con l’impegno è possibile coinvolgere la gente nella lotta alla violenza e al razzismo». «Questo impegno è durato tutto il giorno: sin dalla mattina un presidio in piazza del Torraccio di Terranova ha fatto circolare la voce del corteo che è partito alle 16,30».

Un corteo che urla il suo no ad attacchi razzisti e discorsi xenofobi e si schiera contro Forza Nuova che per il 25 ottobre a Tor Vergata ha indetto una manifestazione contro il degrado sociale, additando la colpa delle violenze ai migranti, proprio nel giorno in cui è stato picchiato il ragazzo bengalese.

Ma nessuno «dalle sedi centrali di partiti e organizzazioni si è sentito in dovere di rispondere a questo tipo di dichiarazione. E’ per questo che è necessario continuare a lavorare a livello locale: da troppo tempo le forze estremiste di destra, Forza Nuova in particolare, tentano di fare leva sulla popolazione tramite discorsi xenofobi. Io lo chiamo razzismo nazionalpopolare: slogan violenti che dalle istituzioni e dai vertici dei partiti vengono diffusi tra la gente per tentare di averne l’appoggio. Ma non sempre questo meccanismo va a buon fine. La partecipazione di oggi ha dimostrato questo e vuole sottolineare che l’impegno di sensibilizzazione e la presenza delle forze di sinistra non può venire meno in questi momenti critici, perché adesso è necessario opporsi a qualsiasi tipo di propaganda distorta».