Cultura e libertà. Appello per la liberazione dell’Horus. Le prime firme illustri

(Un momento del concerto di Meg all’Horus nello scorso dicembre)

Il 21 ottobre 2008 Roma è stata privata di un luogo importante per la sua vita culturale e sociale: l’Horus occupato. Si è trattato di uno sgombero violento, una vera e propria occupazione militare, che vuole impedire ad un pezzo di città la possibilità di esprimere cultura indipendente. Liberato da più di un anno, l’Horus si è affermato nella città come un laboratorio di sperimentazione artistica, attento non solo alle culture metropolitane, ma anche luogo di creazione per il teatro, la musica e le arti performative in genere. Un edificio abbandonato, diventato punto di riferimento creativo e pulsante dell’intera città.

“Non paghiamo noi!”. L’onda anomala degli studenti arriva al Festival del Cinema e l’Horus occupa palazzo in piazza Sempione per vigilare sull’edifico sgomberato

Circa dumila studenti dell’università La Sapienza, utilizzando i mezzi di trasporto pubblici senza pagare il biglietto per reclamare il diritto alla mobilità, si sono portati davanti all’ingresso dell’Auditorim dove è il corso il Festival del Cinema. Sono stati bloccati all’ingresso dalla polizia in tenuta antisommossa che ha effettuato alcune cariche in cui sono rimasti feriti, in maniera lieve, alcuni studenti e qualche reporter. “Non li picchiate” urlano agli agenti gli spettatori del Festival praticamente chiusi da circa un’ora all’interno della struttura. Quattro ragazze sono state fermate, identificate e poi rilasciate per aver superato lo sbarramento della polizia per mostrare, sul red carpet, un cartello che recitava ‘Pay attenction, movimento irrappresentabile’.

– comunicato stampa – studenti di Roma Nord in sciopero

Stamattina gli studenti delle scuole superiori del Municipio 19 hanno deciso nuovamente di mobilitarsi e di scioperare contro la cosiddetta riforma della ministra Gelmini. Più di 5000 studenti e studentesse hanno attraversato in corteo le strade principali strade e piazza del territorio, riunendo così in un unico e lunghissimo spezzone gli studenti del Pasteur, del Fermi, del Cartesio, del Gasman e delle altre scuole della zona.

– comunicato stampa – L’UNICA ISTITUZIONE CON CUI IL GOVERNO PUO’ DIALOGARE E’ IL MOVIMENTO

Governo e strutture della rappresentanza sono lo status quo:

l’unico cambiamento è l’autoriforma.

Questa mattina, dopo giorni di occupazioni, assemblee e cortei che, in piena autonomia, hanno attraversato l’università e bloccato la città, esprimendo il rifiuto netto di studenti e ricercatori della legge 133 e del decreto Gelmini, il Ministro in tutta risposta ha convocato una delegazione del sindacato studentesco UDU per intavolare una trattativa sul futuro dell’università.

La Gelmini ha dichiarato che la discussione sarà incentrata sulle possibilità di riforma e la necessità di trasformazione che investe l’università e la ricerca in Italia. Ma non si può discutere di trasformazione con un’entità vecchia come quella sindacale ed escludendo il corpo vivo dell’università.