LIBERAROMA

Roma capovolta: l’informazione dal basso…

Archive for ottobre 2nd, 2008

Da Castelvolturno a Tor Bella Monaca: il 4 ottobre StopRazzismo

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Gli aderenti alla manifestazione nazionale antirazzista di sabato sono più di trecento, dalle Associazioni di volontariato che si occupano di migranti alle comunità di base cristiane, agli ebrei contro l’occupazione, alle comunità islamiche, alla chiesa Valdese, ad alcuni Centri Sociali, ai collettivi GLBT, a quasi tutti i partiti della sinistra e l’elenco è destinato a crescere. Questa è la garanzia che la manifestazione avrà successo ma lo stimolo a partecipare può essere trovato più spontaneamente nella semplice esposizione fatta da Christopher della Delegazione di immigrati di Castelvolturno che aprirà il corteo insieme alla sorella e agli amici di Abba di Milano: non crede che il nostro sia un paese razzista, ma crede che dietro la strage di immigrati a Castelvolturno ci sia il razzismo. Leggi il seguito di questo post »

Written by Redazione

ottobre 2, 2008 at 8:48 PM

Pestaggio razzista a Tor Bella Monaca contro un cinese.

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Un uomo cinese di 36 anni è stato aggredito oggi in viale Duilio Cambellotti, zona Tor Bella Monaca, proprio davanti al Teatro, da una “baby gang” di sei ragazzi, sembra tutti minorenni, al grido di «cinese di merda». Due di loro sono stati già riconosciuti dai testimoni. L’aggressione è avvenuta mentre l’uomo si stava recando, come riferisce un testimone, tranquillamente alla fermata dell’autobus. Ricoverato al Policlinico di Tor Vergata per un grave trauma cranico, ferite al volto, frattura del setto nasale e una profonda ferita alla testa resterà in osservazione per 24 ore e non si esclude di dover ricorrere a un intervento chirurgico.
E’ evidente come l’aggressione, l’ennesima in zona, sia di stampo razzista: sarebbero, infatti, gli stessi ragazzi che nei giorni scorsi hanno assalito, al grido di «sporchi negri» due ivoriani di 30 e 24 anni.
Il sindaco Alemanno afferma che «gli autori di questo gesto devono essere puniti con rigore e in modo esemplare se dovesse essere confermato il movente di natura razzista».
Il segretario del Pd Walter Veltroni invece, ex sindaco, si è finalmente accorto come, purtroppo da anni e non da mesi, «si sta diffondendo a Roma e nel paese un clima pesante di intolleranza e di violenza che va combattuto da tutti mentre fin’ora abbiamo visto più volte da parte della destra il tentativo di nascondere la realtà. Battersi contro questo clima e questi fenomeni è un dovere di tutti». Per questo il gruppo parlamentare del Pd sta pensando di chiedere al governo di riferire in aula dopo questo ultimo episodio a sfondo razzista.

Daniele Nalbone

Written by Redazione

ottobre 2, 2008 at 4:41 PM

Roma, il San Giacomo chiuderà Ma la Regione assicura i servizi

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Al corteo dei lavoratori anche camicie nere infiltrate

Il prossimo 31 ottobre l’ospedale San Giacomo deve chiudere i battenti. Lo ha ribadito il vicepresidente della Regione Esterino Montino nell’incontro tenuto con una delegazione dei lavoratori, al termine del quale l’ordinanza di chiusura dell’ospedale è rimasta sul tavolo. Fuori dalle sale dell’incontro, i lavoratori hanno portato in corteo una bara per celebrare il funerale del San Giacomo. Accanto a loro però c’era un imponente schieramento di camerati, evidentemente chiamati dai rappresentanti istituzionali della “destra sociale” che continuavano a confrontarsi con Montino anche dopo l’uscita dall’aula da parte dei lavoratori. «Abbiamo paura di essere strumentalizzati da una certa parte politica – spiegano i lavoratori dell’ospedale per voce dell’anestesista Felice Occhigrossi – che si sta approfittando del nostro bisogno di appoggio da parte della cittadinanza in questa che per noi è una battaglia per la vita».
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno si è pubblicamente schierato contro la chiusura del san Giacomo: «E’ evidente che Alemanno e la destra romana stanno strumentalizzando la battaglia dei malati e dei lavoratori dell’ospedale. Vorrei far notare al Sindaco di Roma come la campagna elettorale sia terminata da mesi» replica duro Montino che poi spiega il perché: «Il suo “no” al cambio di destinazione d’uso, che sarebbe propedeutico per la vendita dell’edificio di Via Canova, è propagandistico e inutile in quanto non c’è alcuna trattativa per la cessione della struttura: non siamo palazzinari ma amministratori che hanno preso, a malincuore, una decisione necessaria come dimostra il fatto che solo ieri (martedì, Ndr) sono stati sbloccati i famosi 5 miliardi di euro che lo stato doveva versare nelle casse della Regione. Solo dopo che abbiamo palesato il piano di rientro sanitario e preso le prime decisioni a riguardo, fra le quali la chiusura del San Giacomo». Adesso si tratta di capire cosa ne sarà dell’edificio che ospita l’ospedale: «Verrà utilizzato per altre finalità pubbliche come, ma queste al momento sono solo ipotesi, uffici di supporto all’amministrazione pubblica, risparmiando così sugli affitti che oggi vengono pagate in altre strutture» dice ancora Montino.
Da una parte Alemanno, dall’altra il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che dice «se mi portassero al San Giacomo di Roma con una lettiga, farei di tutto per uscire dalla porta posteriore e andare via…»; «E’ un’inaccettabile mancanza di rispetto per i lavoratori del San Giacomo. Le sue dichiarazioni, però, vanno lette come una forte tirata d’orecchie proprio ad Alemanno e alle contraddizioni che sta incarnando nel ruolo di sindaco – capopopolo. Dal Campidoglio si continua a parlare solo di Roma come città violenta, di lotte contro i trans e le prostitute, come se questo fosse il problema della città, cercando di instaurare nella cittadinanza la paura del “diverso”. – risponde Montino – Oggi è in pericolo l’immagine di una città che ha sempre fatto della democrazia, della libertà, dell’ospitalità e dell’antifascismo valori assoluti. Roma deve restare aperta e non chiudersi in se stessa a causa di prese di posizioni chiaramente strumentali da parte del suo primo cittadino».
Anche i servizi offerti dal San Giacomo dal 31 ottobre potranno essere in forse. Ma Montino assicura che è tutto a posto: «La nostra parola d’ordine è razionalizzare la gestione e lo stiamo facendo concentrando gli ospedali in strutture di alta specializzazione. Ogni paziente continuerà così a essere seguito dal proprio medico e non verrà interrotto il virtuoso rapporto medico-paziente che contraddistingue il San Giacomo.Stiamo operando per ridurre i posti letto per rientrare così nei parametri nazionali.
Questi sono i motivi che porteranno alla chiusura del San Giacomo il 31 ottobre. Voglio precisare, però – conclude Montino – che quella data è indicativa: nessuno verrà a mettere i sigilli la notte del 30 ma la struttura resterà aperta e operativa fin quando l’ultimo degente, l’ultimo dializzato, l’ultimo operatore, non avrà trovato posto in un altro ospedale».

Daniele Nalbone

da Liberazione del 2-10-2008

DOMANI L’INTERVISTA INTEGRALE CON IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO ESTERINO MONTINO…

Written by Redazione

ottobre 2, 2008 at 4:13 PM